Mentre la Lombardia, il Piemonte e in generale un po’ tutto il nord Italia appare martoriato dall’emergenza Coronavirus, dalla Campania, e più precisamente da Napoli, arrivano notizie che fanno ben sperare i ricercatori.
I medici dell’Ospedale Cotugno di Napoli, e in particolare Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e Direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli, stanno sperimentando la somministrazione di un farmaco utilizzato per curare l’artrite reumatoide il quale, a quanto pare, inizia a dare risultati incoraggianti.
È stata proprio di Ascierto l’idea di somministrare questo farmaco, come da lui stesso dichiarato: “Il farmaco che ho pensato che potesse essere utile è il tocilizumab, che viene usato per l’artrite reumatoide. Infatti, noi che facciamo immunoterapia lo utilizziamo nelle tossicità da alcune immunoterapie importanti, come per esempio le Car-T che hanno effetti collaterali, tra cui la sindrome da rilascio delle citochine, che sono molecole proteiche. Quando induciamo un’attivazione forte del sistema immunitario, se ne producono tante tra le quali l’interleuchina 6” il medico ha poi aggiunto “Questa sindrome da rilascio da citochine, che dà ipotensione e una serie di altri effetti, causa anche un distress respiratorio, che porta ad una insufficienza appunto respiratoria molto simile a quella che si scatena dall’infezione del coronavirus». In sostanza nel nostro polmone si viene a creare una vera e propria “battaglia” «Quando il virus entra nei polmoni, le cellule del sistema immunitario reagiscono per cercare di uccidere il virus, ma producono talmente tante citochine che a un certo punto queste fanno più male che bene, e l’interleuchina 6 anche qui diventa importante».
I risultati per ora sono abbastanza ottimistici. Sono stati infatti sottoposti a questa terapia due pazienti tra i più gravi, uno intubato e l’altro da reparto, entrambi over 60. Le loro condizioni sono migliorate sensibilmente in meno di 24 ore.
Anche altri ospedali tra i quali il San Raffaele di Milano, quello di Brescia e di Fano stanno provando a testare il tocilizumab e l’azienda farmaceutica Roche ha dichiarato che lo fornirà gratuitamente.
Questi risultati devono naturalmente essere validati e valutati sul lungo termine ma, almeno per il momento, questa rappresenta una speranza per tutti coloro che vigono in condizioni critiche a causa dell’infezione da Coronavirus.
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