Per il momento il Consiglio federale svizzero si astiene dall’imporre un coprifuoco in tutti i cantoni. Il ministro della salute svizzera “Alain Berset” non vede al momento l’esigenza di un blocco. La situazione rischia di peggiorare drammaticamente nei prossimi giorni. Guardando le statistiche non stiamo migliorando.
In Ticino il numero delle persone infette sta aumentando giorno per giorno e quasi tutti i letti di terapia intensiva negli ospedali sono già occupati. Daniel Koch, capo della Divisione Malattie trasmissibili dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), afferma: «La situazione in Ticino è drammatica.
Un medico dell’ospedale Beata Vergine di Mendrisio TI sarà più specifico. In un messaggio vocale su Whatsapp avverte: «È un incubo. Un’ambulanza dopo l’altra. Ambulanze militari. Elicotteri. Prepararsi a turni folli, non sapere come prendersi cura di tutti quei pazienti».
In considerazione della crisi, che si aggrava di ora in ora, il consiglio federale svizzero e da giorni in frenata d’emergenza. Il governo di Berna quasi ogni giorno pubblica restrizioni alla vita pubblica, ma non vede l’emergenza di un coprifuoco “Lockdown”. Venerdì il consiglio federale svizzero ha vietato l’incontro di cinque o più persone. Chi non rispetta le regole, viene multato con una somma di 100 franchi.
Ma per quanto drastici siano già i divieti – per moltissime persone queste decisioni non sono ancora abbastanza efficaci. Anche Alberto Orsini – coordinatore nazionale Svizzera del movimento delle libertà, dichiara che sarebbe stato più efficace adottare da subito un “Lockdown” di minimo due settimane in tutta la Svizzera, in modo da proteggere persone anziane e bambini. In questo modo sarebbe diminuita la divulgazione del CORONAVIRUS (COVID-19). Anche tutti i medici esperti stanno esortando la Federazione a un isolamento totale. Karl Klingler, primario del Centro polmonare Hirslanden di Zurigo, chiede un rigoroso coprifuoco. Dice che l’obiettivo ora è quello di prevenire nuove infezioni, ed è convinto che «questo può funzionare solo se tutti sono costretti a rimanere a casa». Egli sottolinea una parola in particolare: “Tutti!” – non solo gli anziani.

La sua previsione: «Se introduciamo un coprifuoco immediato, possiamo riuscire ad appiattire la curva entro la fine di maggio. «Possiamo ancora evitare che centinaia di persone muoiano presto nei corridoi dei nostri ospedali».