Mentre negli Stati Uniti medici e ricercatori sono al lavoro per lo sviluppo di un vaccino per il Covid-19, a Wuhan, primo focolaio nel mondo dal quale è partita la pandemia, sono state avviate sperimentazioni su 108 volontari.
In particolare anche la sanità cinese si è mobilitata
per sviluppare un nuovo vaccino contro il Coronavirus. I 108 volontari
sottoposti al test saranno ora seguiti per sei mesi in modo tale da determinare
l’effettiva efficacia del vaccino ed eventuali effetti collaterali.
Se da un lato c’è tanta speranza per questa nuova terapia, dall’altro c’è
ancora tanta paura per i cosiddetti positivi asintomatici ancora presenti nel
paese.
A Wuhan la quarantena (iniziata il 23 gennaio) terminerà ufficialmente l’8 aprile e, almeno per il momento, sembrano non esserci nuovi casi di contagio da ben cinque giorni consecutivi secondo i dati ufficiali. Il vero problema però sono gli oltre 43mila casi di positivi asintomatici, ovvero soggetti che hanno contratto il virus senza però riscontrare alcun sintomo.
Le procedure cinesi nei confronti di questi soggetti prevedono la quarantena di quattordici giorni e, solo nel caso in cui questi presentino dei sintomi, il loro inserimento nel numero dei contagiati.
Questo tipo di procedura ha creato numerosi problemi in quanto, a differenza di altri stati, non si conosce il numero esatto di coloro che, pur presentando il virus, non hanno presentato poi alcun sintomo. La paura è che questi soggetti possano contagiare altre persone, in particolare anziani e immuno-depressi, riaccendendo un focolaio nella città cinese.