Il fatto che quella contro il coronavirus sarà una lunga lotta ce l’ha confermato, nelle ultime ore, la situazione di Hong Kong. Precisamente venerdì 27 marzo sono stati registrati nella città cinese 65 nuovi casi nel giro di 24 ore, un record negativo.
I nuovi contagi sono stati accertati in seguito alla decisione da parte del governo di allentare le misure di sicurezza riaprendo uffici, attività e negozi. Ricordiamo che Hong Kong ha registrato dall’inizio dell’epidemia poco più di 500 casi con solo 10 vittime. Tra i nuovi contagi in particolare studenti di ritorno dalle località europee e dagli USA.
Il governo cinese ha quindi dovuto attuare un deciso
dietrofront chiudendo, nuovamente, le frontiere e gli aeroporti per gli
stranieri e imponendo a chi viene da fuori una auto quarantena di 14 giorni.
La situazione cinese può e deve spingere anche gli stati europei, tra i quali
l’Italia, e gli Stati Uniti a riflettere a fondo circa il comportamento del
virus e le possibili variazioni della curva di contagio.
La sensazione è quella che, anche dopo il superamento del picco dei contagi, la situazione non potrà ritornare così facilmente alla normalità per evitare brusche ricadute. Ricordiamo che in Cina, nazione dalla quale è partito il contagio, le attività stavano lentamente tornando alla normalità ma, a quanto pare, era ancora troppo presto.
Al momento comunque per gli stranieri sono completamente bloccati i voli verso la Cina e il governo ha imposto nuovamente il divieto di formare assembramenti da più di quattro persone e l’invito a non uscire di casa.