Nuove polemiche per le misure di sicurezza adottate dal governo inglese sugli spostamenti aerei. Controlli sulla salute dei passeggeri praticamente inesistenti.
Sono circa 15mila i viaggiatori che atterrano nel Regno Unito ogni giorno, gran parte di essi diretti a Londra. In un momento in cui la nazione è in stato di blocco, il fatto stesso che questi aeroporti rimangano aperti ai voli commerciali è abbastanza discutibile.
Secondo il sito web di Heathrow, lo scopo di tenere aperto l’aeroporto è per aiutare a rimpatriare i cittadini britannici e importare merci di vitale importanza, come attrezzature mediche e cibo. La vita degli aeroporti è surreale: niente bar o negozi aperti, nessun taxi in fila, pochissimo personale, solo pochi addetti alle pulizie e guardie di sicurezza.
Tuttavia, mentre il traffico di Heathrow è diminuito drasticamente, si polemizza su alcune persone che stanno ancora viaggiando per motivi non essenziali. Alcuni quotidiani inglesi hanno raccolto esperienze di viaggiatori da tutto il mondo, che al momento dell’arrivo non sono stati sottoposti a controlli sanitari adeguati.
La posizione del governo sui viaggi aerei è che lo screening dei passeggeri in arrivo in questa fase della pandemia sarebbe inutile. Gli aeroporti non sono dotati di alcun tipo di test per via della riduzione del flusso dei viaggiatori. La sanità inglese non ritiene necessario controllare le poche persone che atterrano in Gran Bretagna. Nonostante esse provengano da zone rosse come Italia, Iran e Stati Uniti.
Il paradosso è che molti stranieri residenti nello UK sono in attesa di una normalizzazione del traffico aereo in uscita per tornare nel loro paese d’origine, ma le porte del lockdown in ingresso sono ancora spalancate, comportando quotidianamente rischi di contagi importati da paesi esteri.