L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme: utilizzare antibiotici in maniera sconsiderata rafforza le infezioni batteriche che potrebbero in molti casi sovrapporsi a quella virale causata dal Covid-19.
Da Donald Trump fino ai cosiddetti “virologi della domenica” sono moltissime le persone che in questa pandemia hanno sviluppato e messo in pratica terapie anti-covid totalmente improvvisate. L’OMS a questo proposito ha voluto fare un po’ di chiarezza per scongiurare un eventuale peggioramento della situazione.
Grazie ai test condotti, infatti, sono stati evidenziati “tassi inquietanti di infezioni batteriche resistenti ai farmaci”, una tendenza alimentata anche dall’utilizzo inappropriato di antibiotici per contrastare il coronavirus. Secondo gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità solo una piccolissima percentuale degli affetti da covid avrebbe bisogno di antimicrobici per trattare le infezioni batteriche che possono sovrapporsi a quella causata dal virus.
L’utilizzo indisciplinato di questi ultimi, pertanto, non solo non sortirebbe effetti positivi ma potrebbe addirittura peggiorare la situazione.
Attualmente sono tantissimi i Paesi che stanno partecipando alla raccolta dati della GLO (Global Antimicrobial Resistance and Use Surveillance System) gestita dall’OMS. Nel giro di tre anni, infatti, si è passati da 729 siti di sorveglianza in 22 Paesi a ben 64.000 siti in 66 Paesi con oltre 2 milioni di pazienti arruolati.
Monitorare e tenere sotto controllo le evoluzioni di virus e batteri rappresenta una fase fondamentale in ottica preventiva. La continua ricerca permette infatti di studiare e mettere a punto terapie specifiche per i singoli casi, scongiurando il rischio di terapie poco efficaci o addirittura nocive.
Sul sito ufficiale dell’OMS è possibile trovare una guida per prevenire la resistenza agli antibiotici nell’ottica della pandemia da coronavirus.