Secondo rivelazioni di alcuni scienziati una possibile seconda ondata di infezioni da COVID-19 potrebbe verificarsi in primavera e non in inverno
Una seconda ondata di coronavirus potrebbe colpire l’Europa nella primavera del 2021, visto che un inverno freddo potrebbe risultare utile ad evitare nuovi contagi. Indossando sciarpe e guanti si ridurrebbe la velocità di trasmissione, rimandando i nuovi picchi alla stagione primaverile. I coronavirus a differenza delle normali influenze non sono strettamente stagionali, ma gli esperti si aspettavano un aumento nei mesi di novembre e dicembre. Questa previsione è stata anticipata dai nuovi contagi di questo periodo, che sono stati riscontrati in persone più giovani rispetto a prima. Questo potrebbe creare un periodo di latenza nei mesi invernali, per poi generare un nuovo aumento nei mesi più caldi. Finora però, le teorie erano completamente diverse e ciò conferma l’imprevedibilità del SARS-CoV-2.
Uno studio della Columbia University pubblicato due anni fa ha dimostrato che la luce può uccidere più del 95% dei patogeni come il coronavirus. La luce UV germicida viene utilizzata negli ospedali per pulire le stanze e le attrezzature. Un altra ricerca, dell’Università di Harvard, ha dimostrato che l’influenza potrebbe sopravvivere sulle superfici per quasi 24 ore con tempo asciutto a 6 gradi celsius, ma morì in meno di un’ora a temperature di 32 ° C. Nonostante le prove in aumento però, l’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che è possibile prendere il COVID-19, non importa quanto sia soleggiato o caldo il tempo. La pandemia ha colpito tutto il mondo, anche l’Africa occidentale e il Medio Oriente, territori dal clima particolarmente arido. Rimane solamente da rispettare i distanziamenti e le dovute precauzioni a livello igienico e sperare che venga introdotto un vaccino che riesca a debellare definitivamente il problema.