La Svezia registra il numero più basso di infezioni da COVID-19 da marzo, con solo 108 contagiati dopo che il paese non ha imposto nessuna restrizione
La Svezia ha registrato il minor numero di casi giornalieri di Covid-19 dal picco della pandemia a marzo. Il paese scandinavo, inizialmente criticato per non aver adottato misure di lockdown, sta ora assistendo a un numero significativamente inferiore di casi rispetto ad altri paesi europei. I contagi sono scesi a 108 nella giornata di martedì, il numero più basso dal 13 marzo.
La sua media settimanale per i decessi correlati al coronavirus è pari a zero e solo l’1,2% dei 120.000 test svedesi della scorsa settimana è risultato positivo, secondo quanto riportato dall’agenzia sanitaria nazionale. Il totale cumulativo di nuovi casi degli ultimi 14 giorni è 22,2 per ogni 100.000 abitanti, rispetto ai 279 in Spagna, 158,5 in Francia, 118 nella Repubblica Ceca, 77 in Belgio e 59 nel Regno Unito. Tutti questi paesi hanno imposto blocchi nel picco della pandemia a marzo, ma la Svezia ha optato per un approccio più leggero che ora sembra dare i suoi frutti.
La Svezia ha tenuto le scuole aperte per i bambini sotto i 16 anni, ha vietato raduni di oltre 50 persone e ha detto agli over 70 e ai gruppi vulnerabili di autoisolarsi. Negozi, bar e ristoranti sono rimasti aperti durante la pandemia e il governo non ha consigliato di indossare mascherine. In Svezia, il tasso di mortalità è diminuito costantemente da aprile nonostante un picco di casi in estate, con il principale epidemiologo del paese che afferma che le morti possono essere mantenute basse senza drastiche misure di blocco.