Una delle cose che maggiormente ha messo in evidenza questo lockdown è la necessità di cambiare le proprie abitudini..comprese quelle di acquisto!
Se prima infatti ci si poteva liberamente recare in negozi o centri commerciali per fare shopping ora si è obbligati ad acquistare tutto (o quasi) online. Amazon è senza dubbio la piattaforma che maggiormente ha evidenziato questa tendenza con una stima che ha posto la sua attenzione sui tempi di consegna.
Si parla di un pacco consegnato, da ogni singolo corriere, ogni 3 minuti, alle volte anche di meno. Per garantire la consegna, a tutti, dei prodotti, il noto e-commerce aveva chiarito, tramite una nota ufficiale, che avrebbe dato priorità ai beni essenziali in modo tale da non rischiare in sostanza che l’acquisto di cibo o altri prodotti necessari potesse essere rallentato a causa di prodotti ritenuti secondari.
Il vero problema però è che, seppur molti prodotti risultino “non disponibili” sullo store, le consegne dei corrieri non sembrano essere cambiate di molto. Ogni giorno in consegna pacchi contenenti macchine per la pasta, lampade da muro, libri e ogni genere di prodotto.
Per andare incontro alle esigenze dei consumatori i tempi di consegna consentiti ai singoli corrieri si sono ridotti di parecchio. Amazon già in passato si era “fatta notare” per le condizioni di lavoro non proprio ottimali.
Il tutto è infatti gestito da un freddo algoritmo il quale, tramite una serie di calcoli, permette di stabilire le tempistiche necessarie per una consegna, il percorso più veloce da fare, il numero di pacchi da consegnare in un giorno e, addirittura, permette di monitorare in tempo reale il lavoro del corriere stabilendo se è troppo lento, troppo veloce e così via.
Insomma da tutta questa situazione di sicuro i corrieri dell’e-commerce creato da Jeff Bezos stanno sperimentando una mole di lavoro con numeri equiparabili a periodi particolari come il Natale o il Black Friday.