Boris Johnson in terapia intensiva, il premier è grave

La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo: Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito positivo al Coronavirus, è stato trasferito in terapia intensiva a causa di un peggioramento delle sue condizioni.

La situazione era apparsa strana già nel corso dei giorni scorsi quando il premier era stato trasferito dalla sua abitazione all’ospedale pubblico St. Thomas “per precauzione”. Tuttavia le sue condizioni avevano destato dei forti sospetti e, dopo i recenti peggioramenti, hanno costretto il personale medico a trasferirlo in terapia intensiva.

Lo stesso premier in mattinata aveva scritto su Twitter “Buon umore, sono in contatto con la mia squadra e sono arrivato in ospedale per dei test di routine”. Nel pomeriggio però, intorno alle 19, la situazione è peggiorata con febbre alta, tosse e il forte sospetto di una polmonite in atto.
Johnson ha ufficialmente lasciato le sue deleghe a Dominic Raab le quali dichiarazioni non hanno fatto altro che confermare la gravità della situazione. Il ministro degli esteri infatti dopo aver dichiarato che Johnson è ancora al comando delle operazioni ha poi sottolineato di non avere contatti con lui da sabato.

Non sono mancati su Twitter i messaggi di solidarietà da parte Jeremy Corbin e Emmanuel Macron che hanno espresso tutta la loro vicinanza al premier.

Ricordiamo che il primo ministro inglese è colui che, sostenuto dal comitato tecnico-scientifico, aveva ipotizzato come soluzione il raggiungimento dell’immunità di gregge sminuendo fortemente la gravità dell’epidemia. Johnson aveva poi fatto un brusco dietrofront a causa delle conseguenze che tale epidemia avrebbe potuto apportare all’intero sistema sanitario britannico.

Questo stesso sistema sanitario è messo ora duramente alla prova e rappresenta l’unica speranza per il 55enne britannico.

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