Già dal momento del primo contagio nella città di Lugano, sono stare rinvenute tracce del Covid-19 nelle fogne per lo stupore dei ricercatori.
Nello specifico lo studio è stato condotto dai ricercatori del Politecnico federale di Losanna (EPFL) del Politecnico federale di Zurigo (ETH). A quanto pare, già dal primo contagio avvenuto intorno al mese di febbraio, alcune tracce del virus sono state trovate nelle acque reflue delle città di Lugano e Zurigo.
“Siamo rimasti sorpresi di essere riusciti a individuarne la presenza” ha dichiarato Tamar Kohn del Politecnico federale di Losanna (EPFL). Il team di ricercatori ci ha tenuto comunque a rassicurare i cittadini ribadendo che il virus non è in alcun modo presente nell’acqua potabile e che, anzi, questa può essere bevuta tranquillamente in quanto possiede delle qualità importantissime dal punto di vista igienico.
Anche l’Ufficio Federale si è espresso a tal proposito. In particolare sono stati rassicurati tutti quei cittadini che avevano espresso timore per eventuali bagni in fiumi o laghi. Il virus, come ribadito dagli esperti, sopravvive per pochissimo tempo in acqua e, proprio per questo, non c’è alcun pericolo a fare il bagno in questi specchi d’acqua.
Nel corso delle prossime settimane proseguiranno i test e le analisi per risalire al percorso svolto dal virus nelle fognature svizzere. Nello specifico il team sfrutterà questi risultati per prevenire eventuali risalite della curva dei contagi. Verranno a tal proposito analizzati circa venti impianti di depurazione distribuiti su tutto il territorio elvetico tenendo sotto controllo gli scarichi di oltre 2,5 milioni di persone.
Si tratta senza alcun dubbio di un’operazione dalle proporzioni importantissime che, però, permetterà di garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Una notizia che, all’alba della ripresa delle attività, rappresenta una sicurezza in più nella lotta contro il virus.