Fare Verde (MdL), il riciclo e lo smaltimento dei rifiuti urbani

Nell’ambito della specifica sezione “Fare Verde”,rientrante nelle varie iniziative promosse dal
Movimento delle Libertà, abbiamo sentito sui delicati aspetti del “riciclo e lo smaltimento dei
rifiuti urbani”, la dott.ssa Veronica Vecchioni, avvocato e professore di diritto ambientale
presso l’università di Nizza, nonché candidata al Parlamento del Movimento.

Il presente interventoche si concentra su aspetti più prospettici e con un’attenzione ai ritardi
causati dalla pandemia Covid-19 e sulle iniziative future, segue il precedente che, al
contrario, si è incentrato principalmente sull’analisi della situazione italiana relativamente alla
delicata questione dei rifiuti.

“Tra le varie Challenge che il nostro Paese è stato di recente chiamato ad affrontare in
materia ambientale bisogna ricordare i ritardi causati dalla pandemia da covid-19
relativamente alla sospensione dei provvedimenti per la plastic tax e la guerra al cosiddetto
monouso.

L’emergenza sanitaria ha, infatti, messo in secondo piano l’emergenza ambientale,
rallentando altresì l’approvazione dei disegni legge in materia ambientale in
Parlamento.Relativamente ai provvedimenti attualmente al vaglio politico-parlamentare
emergono, in particolare, progetti di legge relativi ai materiali plastici che preoccupano
sempre più la comunità scientifica internazionale.Infatti, se, per un verso, la plastica ha reso
la vita quotidiana più semplice per la sua resistenza, leggerezza, maneggevolezza e
soprattutto per il suo basso costo, dall’altra parte ha letteralmente invaso il pianeta.
Secondo l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), ogni anno vengono
scaricate 230.000 tonnellate di plastica nel Mediterraneo.I tre Paesi maggiormente
responsabili sono l’Egitto, l’Italia e la Turchia.

In totale si stima che l’uomo abbia prodotto ad oggi più di 8,3 miliardi di tonnellate di
materiale plastico, di cui 6,3 miliardi sono state riversate nella natura.
A fronte della drammaticità della situazione, già dal gennaio 2011, il nostro Paese ha tentato
di muovere i primi passi verso una rivoluzione contro l’utilizzo sproporzionato di materie
plastiche, mettendo al bando le buste di plastica per la spesa dai supermercati.Dai primi mesi
del 2018 abbiamo assistito al ritiro dal mercato dei sacchetti di plastica per gli alimenti; dal 1°
gennaio 2019, è stato vietato l’uso dei bastoncini cotonati non biodegradabili; dal 1° gennaio
2020 è stato messo al bando l’uso della microplastica nei cosmetici e oggi l’Italia si sta
distinguendo tra gli Stati membri per tentare di bandire anche l’utilizzo dei bicchieri di plastica
oltre agli altri prodotti indicati dall’Unione.

Benché, infatti, a partire dall’anno in corso saranno messi al bando molti oggetti monouso in
plastica -piatti, posate, aste per i palloncini e cannucce – all’interno della normativa europea,
non trovano opportuna menzione i bicchieri in plastica. In tal senso, l’Italia, come altri Paesi,
risulta essere uno dei maggiori consumatori europei di bicchieri in plastica monouso.Per
quantificarne l’utilizzo, basti pensare che gli italiani consumano dai 16 ai 20 milioni di
bicchieri al giorno.

A causa dei rallentamenti pandemici, il disegno di legge per il recepimento delle
raccomandazioni europee, dopo essere stata approvato in Senato,risulta ancora in corso di
approvazione presso la Camera, che ha, indubbiamente accusato, dei ritardi dovuti alla
gestione della recente crisi di governo e dell’emergenza sanitaria.Con buone probabilità si
spera che entro quest’anno, l’Italia possa diventare il primo Paese europeo ad aver esteso la
lista dei prodotti monouso vietati.
Riguardo alla particolare attenzione posta dall’Italia nei confronti dell’ambiente, è opportuno
ricordare come il nostro Paese sia uno di quelli che l’Europa indica fra i più vicini agli obiettivi
di riciclo previsti dall’Unione per il 2030.

Il Movimento delle libertà si schiera in prima linea a favore dei provvedimenti volti alla
tutela dell’ambiente e promuove, con tutte le sue forze, strategie di sensibilizzazione
dei cittadini, di prevenzione, nonché di gestione integrata dei rifiuti.In merito a tale
punto occorre ricordare che per “gestione integrata” si intende la realizzazione di un
sistema volto a gestire l’intero processo dei rifiuti (comprendente produzione, raccolta,
trasporto, trattamento, destinazione finale) con finalità di recupero energetico e delle materie
prime e con l’obiettivo di minimizzare la frazione destinata alla discarica.

Per quanto attiene le attività di sensibilizzazione della cittadinanza e le strategie di
prevenzione dei rifiuti occorre, infine, precisare che il Movimento delle libertà studia e
promuove un insieme di politiche volte, da un lato a disincentivare, penalizzare
economicamente o addirittura vietare la produzione di materiali e manufatti a ciclo di
vita molto breve e destinati a diventare rifiuti senza possibilità di riuso, e dall’altro lato
a incentivare, tanto le imprese che i singoli cittadini, a ridurre a monte la produzione
dei rifiuti, effettuando una raccolta differenziata più consapevole.


L’MDL punta, infatti, a promuovere un vero e proprio stimolo etico e una
responsabilizzazione dei cittadini, in Italia e in Europa, mediante lo sviluppo e la
diffusione della cultura e del turismo sostenibile e la realizzazione di un piano
straordinario di tutela del territorio, del patrimonio idro-geologico, ambientale,
artistico e monumentale”.

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