Giornata triste per la cultura italiana: ci lascia Ezio Bosso

Il compositore, direttore d’orchestra e pianista italiano è morto oggi nella sua casa di Bologna. Aveva 48 anni.

Ci lascia Ezio Bosso, uno dei compositori più acclamati degli ultimi anni: soffriva di una malattia neurodegenerativa dal 2011, ma non ha smesso mai di sorridere e di esprimere positività con la sua musica. L’artista ha lottato fino alla fine per normalizzare la malattia che lo aveva colpito, lanciando continuamente messaggi positivi che hanno dato forza a persone afflitte da patologie simili.

Figlio di un operaio, riuscì a combattere i pregiudizi ed affermarsi nel mondo della musica classica. All’età di 16 anni esordisce in Francia come solista e inizia il suo bellissimo viaggio presso le orchestre di tutta Europa. Nel 2011 scopre la sua malattia, ma la voglia di musica e di vivere non gli impediscono di suonare, di comporre e di dirigere. La sua “Following a bird” aveva incantato Sanremo e tutta l’Italia nel 2016, regalandogli una meritata notorietà a anche a livello mediatico, come artista di fama internazionale. Dal 2017 non ha più potuto usare due dita in modo sufficiente da poter suonare quanto e come avrebbe voluto e si è concentrato sulla direzione d’orchestra.

L’anno scorso il consiglio comunale di Roma ha votato per conferire la cittadinanza onoraria a Bosso, come ricompensa della sua eccellenza artistica, nominandolo ambasciatore della cultura musicale italiana nel mondo. Ricevitore di prestigiosi riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale, fu direttore di numerose orchestre tra cui l’Accademia Nazionale di S. Cecilia a Roma.

«La musica me lo insegna, è un’opportunità. Per darle il tempo di rubar tempo, per amare con dolcezza. E la dolcezza non va veloce. E le carezze sono lente».

Ezio Bosso

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