Nonostante le misure di sicurezza prese per evitare il contagio, quali soppressione dei colloqui e dei trasferimenti, il Covid-19 è riuscito ad eludere la sicurezza e ad arrivare in carcere.
Il primo contagiato è un detenuto del carcere di massima sicurezza di Volghera del quale non sono state diffuse le generalità. L’uomo aveva iniziato a manifestare i primi sintomi del virus e, risultato positivo al tampone, è stato immediatamente trasferito in ospedale.
Purtroppo il detenuto di Voghera non è un caso isolato. Il ministero infatti ha reso noto che nei giorni scorsi già altri 9 detenuti hanno mostrato sintomi ma, essendo lievi e stabili le loro condizioni, sono stati semplicemente isolati in celle speciali per non allarmare gli altri detenuti. Lo scopo naturalmente è stato quello di evitare rivolte come quelle verificatesi nel carcere di Foggia e in numerose altre carceri italiane.
A tal proposito il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha previsto una misura eccezionale da inserire nel decreto “SalvaItalia” che riguarderà in particolar modo questa grave situazione. Secondo quanto disposto dal ministro tutti i detenuti con meno di 18 mesi di pena ancora da scontare potranno essere temporaneamente trasferiti agli arresti domiciliari, facendo esclusione per reati particolarmente gravi, detenuti in attesa di giudizio e quelli coinvolti nelle recenti rivolte/evasioni dei giorni scorsi.
Il problema più urgente però riguarda la mancanza di braccialetti elettronici. Una tale situazione non era stata minimamente prevista e, di conseguenza, il numero di braccialetti scarseggia e non è sufficiente a coprire tutte le richieste.