La squadra andalusa si aggiudica la quarta Europa League in sei anni; delusione per gli uomini di Conte, troppo fuori dal match nel secondo tempo
Dal momento in cui la Coppa Uefa è diventata Europa League nessuna squadra italiana è riuscita ad aggiudicarsi il trofeo. L’Inter poteva sfatare il mito grazie anche ad un organico sulla carta superiore degli avversari e ad un buon momento di forma iniziato dalla vittoria in campionato contro l’Atalanta, che ha regalato il secondo posto ai neroazzurri, posizione che sembrava irraggiungibile prima della crisi Coronavirus. Invece a spuntarla è stata il Siviglia: i biancorossi hanno conquistato il titolo per la sesta volta, la quarta da quando è stata introdotta la formula Europa League. Numeri impressionanti per una squadra che in campionato può competere al massimo per il quarto posto, ma in questa competizione riesce a dare il meglio nonostante non parta mai da favorita.
La finale di Colonia è stata molto agguerrita, con numerose emozioni soprattutto nel primo tempo. Il vantaggio dei milanesi è arrivato dopo soli 5 minuti, con un rigore trasformato da Lukaku. Punteggio ribaltato dalla doppietta del centravanti olandese Luuk De Jong, con due colpi di testa che confermano la sua abilità nel gioco aereo. Anche la rete del pareggio viene da un’inzuccata di Godin, le squadre tornano negli spogliatoi sul punteggio di 2 a 2. Nella ripresa l’Inter appare più rinunciataria e la squadra di Lopetegui prende in mano le redini del gioco, fino a trovare il nuovo vantaggio con un gol fortunoso firmato da Diogo Carlos, ma deviato nettamente da Lukaku. Il centravanti belga pochi minuti prima aveva cestinato un’occasione clamorosa, centrando il portiere in uscita dopo un contropiede perfetto. Conte prova a recuperare la situazione inserendo contemporaneamente Moses, Eriksen e Sanchez, i cambi producono solamente una chance per il cileno salvata sulla linea da un intervento dell’ottimo Koundé.