Dalle manifestazioni a Berna, passando per il jogging a Basilea fino ai pic-nic di Losanna le donne svizzere fanno sentire la loro voce.
È passato un anno esatto dallo scorso 14 giugno, data nella quale centinaia di donne svizzere scioperarono in favore del rispetto dei propri diritti. La Svizzera, a un anno di distanza, torna a “tingersi di rosa” con manifestazioni nelle principali città.
A causa del coronavirus gli eventi sono stati decentralizzati e le azioni sono state svolte nel corso di tutta la giornata. A Berna, ad esempio, si è tenuta quella che è stata definita una “corsa d’orientamento femminista” nella quale sono stati affrontati temi importantissimi come le differenze di salario tra uomini e donne e la situazione delle donne migranti.
Un’iniziativa che, come fanno sapere gli organizzatori, ha attirato centinaia di persone.
Anche a Zurigo è stata registrata una massiccia presenza di manifestanti. In particolare più di 1000 persone hanno occupato la Langstrasse, la famosa via delle luci rosse e della movida cittadina. Il corteo ha letteralmente bloccato la strada la quale è stata chiusa al traffico.
Si è trattato in ogni caso di una manifestazione pacifica con la costante presenza della polizia a vigilare.
Oltre 2000 persone anche a Ginevra e 200 a Bellinzona dove, nella Piazza del Sole, è stato composto un grande mosaico con la scritta “Respect” mentre a Basilea si è tenuto uno “jogging rumoroso” partito dalla Theaterplatz fino a giungere al Museo Tinguely.
Importante sottolineare che le manifestazioni sono state assolutamente pacifiche e che la polizia, contestualmente alle azioni di controllo, ha distribuito volantini con informazioni riguardo il coronavirus e le norme di sicurezza da rispettare.