NASA: giovedì nuova missione su Marte

La capacità pionieristica statunitense di esplorare il sistema solare può dare una spinta ad un prestigio nazionale intaccato dalla pandemia di coronavirus

Giovedì, la NASA dovrebbe lanciare un’altra missione su Marte. L’agenzia di esplorazione spaziale americana ha in programma di implementare un nuovo rover. Una macchina a sei zampe da 2,7 miliardi di dollari, per continuare a aggirarsi sulle rocce e sui crateri del Pianeta Rosso, analizzando i terreni di ciò che si crede essere stato un delta fluviale e un lago profondo in cerca di prove microbiche fossilizzate della vita marziana.

Sarebbe la seconda missione del genere su Marte nel giro di una settimana. Giovedì scorso, la Cina ha lanciato il suo primo tentativo di sbarcare sul pianeta, inviando la sonda Tianwen-1 da un sito sull’isola meridionale di Hainan. Il lancio cinese è arrivato quattro giorni dopo la prima grande incursione degli Emirati Arabi Uniti oltre l’orbita terrestre: la sonda Amal è partita da una struttura in Giappone ed è programmata per entrare nell’orbita marziana intorno al febbraio 2021, in tempo per la celebrazione del 50esimo anniversario della monarchia araba.

L’idea un tempo fantastica della colonizzazione marziana (e lunare) è diventata un obiettivo tangibile grazie a una raffica di investimenti da parte di miliardari come il fondatore di Tesla Elon Musk, che ha sostenuto l’insediamento umano su Marte. I loro progetti privati ​​hanno contribuito a rilanciare l’idea di un’eventuale missione con equipaggio su Marte, seguita dai tentativi di trasformare il suo paesaggio spietato in un mondo adatto all’abitazione umana tra secoli. L’anno scorso Musk ha persino lanciato l’idea di condurre esplosioni nucleari sul pianeta per aumentare le sue temperature.

L’espansione umana attraverso lo spazio può rimanere nei regni della teoria speculativa e della fantasia assurdista. Ma quelli che lo pianificano sono stimolati da un senso di incombente pericolo esistenziale sulla Terra, un pianeta che sta affrontando un cambiamento climatico epocale, la sovrappopolazione umana e l’esaurimento costante delle sue risorse. I fautori dell’esplorazione spaziale e della colonizzazione li vedono come necessità per la conservazione della specie umana.

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