Il ministero della Pubblica Istruzione riduce le possibilità di un ritorno a scuola entro la fine del mese di maggio. Non ci sono ancora le condizioni di sicurezza adeguate.
Verrà comunicato a giorni il destino di migliaia di studenti, in trepidante attesa di capire il loro futuro scolastico. La strada è quella di aspettare che le condizioni migliorino, per non vanificare gli sforzi compiuti da tutti finora. La curva dei contagi da Coronavirus è in costante discesa, ma la sicurezza degli alunni va messa al primo posto e si continuerà momentaneamente con le lezioni telematiche.
La didattica a distanza ha permesso di continuare un anno scolastico che rischiava di andare perso. A fine anno tutti gli studenti verranno valutati obiettivamente, nonostante la promozione collettiva. Le insufficienze saranno recuperate individualmente nella classe successiva tramite corsi di recupero estivi.
In Danimarca le scuole stanno tornando a funzionare. Le misure stabilite prevedono una distanza di oltre due metri tra i banchi, un solo alunno per banco e alla pausa tutti ordinatamente a lavarsi le mani. Il 20 aprile torneranno in aula anche gli studenti norvegesi. Perfino la Germania sta pensando di riaprire gradualmente a partire dal 3 maggio, iniziando dalle classi che prevedono esami o che segnano il passaggio da un ciclo a quello successivo.
In Italia è pronta una commissione per regolamentare la ripartenza delle scuole. Altri 80 milioni saranno stanziati dal Governo a favore dell’istruzione pubblica. Si conta di ripristinare e migliorare un servizio fondamentale per la crescita dei ragazzi, nonostante le anomalie dovute al distanziamento sociale. La ministra Azzolina espone i progetti futuri: “lavoriamo per la riapertura ma anche per la scuola che dovrà nascere da questa emergenza. Serve un grande progetto di innovazione”.