Il suo nome è Nadia, ha 4 anni e si trova allo zoo del Bronx di New York. Gli operatori che si occupano di monitorare il suo stato di salute hanno confermato che l’animale non sarebbe a rischio.
Le analisi sono state eseguite dopo che la tigre aveva mostrato sintomi molto simili a quelli da Covid-19 ovvero tosse secca, piccole difficoltà respiratorie e inappetenza. Come Nadia anche altre due tigri siberiane, sua sorella Azul e tre leoni africani hanno mostrato gli stessi sintomi. Sugli altri sei grandi felini non sono però stati ancora eseguiti dei controlli in quanto per questi animali è necessaria l’anestesia totale che comporta dei grossi rischi per la loro salute.
A quanto pare a contagiare l’animale sarebbe stato
l’operatore che si occupa proprio dell’area dedicata ai grandi felini il quale,
inizialmente asintomatico, è poi risultato positivo al Coronavirus.
Come dichiarato da Jane Rooney, veterinaria e funzionario del ministero, non si
sono prove che facciano pensare che gli animali siano in grado di contagiare
gli esseri umani.
Gli studi condotti su Nadia e sugli altri grandi felini
permetteranno di comprendere meglio le dinamiche di contagio del virus e
potranno fornire un aiuto importante per analizzarne il comportamento.
Il tampone eseguito sulla tigre comunque è stato analizzato da un equipe di
veterinari specializzati. Non si tratta quindi delle stesse strutture che si
occupano dell’analisi dei tamponi degli esseri umani.
Quello di Nadia è in assoluto il primo caso su scala mondiale di contagio di una tigre e si accoda ai precedenti contagi di animali da compagnia in Cina. In particolare a Hong Kong sono stati segnalati casi di cani e gatti domestici risultati positivi al coronavirus. In quel caso però gli animali erano entrati in contatto con padroni infetti.
Le autorità sanitarie raccomandano, ai malati di coronavirus, di evitare per quanto possibile il contatto con i propri animali domestici.