Tutta Italia è “zona rossa”: cosa si può fare e non fare

A partire dal 10 marzo fino (momentaneamente) al 3 aprile 2020 il Premier Conte ha esteso a tutte le regioni d’Italia le misure messe in atto nella Regione Lombardia a seguito dell’emergenza Coronavirus. L’intera penisola è stata definita “zona di sicurezza” in sostituzione al precedente termine “zona rossa” utilizzato per le zone focolaio.

Vediamo nel dettaglio cosa prevede il decreto, cosa si può fare e cosa invece è assolutamente vietato.

Si può uscire o no? Il primo provvedimento messo in atto dal decreto è quello relativo gli spostamenti a piedi, in auto o con altri mezzi. Per il momento il decreto parla di un esplicito divieto di spostamento, a meno che questi non siano giustificati da “motivi di lavoro” o da “gravi esigenze sanitarie e familiari”. In ogni caso chi esce di casa è tenuto a mantenere la distanza di sicurezza di almeno 1 metro.

Autocertificazione. Per giustificare i propri spostamenti è necessario compilare un apposito modulo di autocertificazione messo a disposizione dal Viminale (scarica qui il modulo ufficiale) nel quale sono indicati gli spostamenti e le motivazioni degli stessi. Per chi compie sempre gli stessi spostamenti basterà indicare un’unica volta che si tratta di tragitti abitudinari compiuti ogni giorno. Per quanto riguarda le “comprovate esigenze di lavoro” è fondamentale indicare che il proprio lavoro non può essere svolto in smart working o che per il ruolo che si svolge è materialmente impossibile evitare la propria presenza sul luogo di lavoro.

Spostamenti da comune a comune. Anche per ciò che riguarda gli spostamenti da un comune ad un altro il decreto si è espresso chiaramente a riguardo. Spostarsi in un altro comune è possibile a patto che ci siano delle motivazioni valide.
Se ad esempio c’è necessità di andare in farmacia o di assistere un parente malato (non infetto da Coronavirus) ci si può muovere liberamente rispettando sempre le norme anti contagio. Il discorso cambia completamente se si parla di andare a visitare parenti, amici o coniugi che non abitano con noi. In quel caso il divieto è assoluto.

Spesa e altri acquisti. Un punto importantissimo del decreto riguarda il discorso relativo gli acquisti di generi alimentari e altri beni. È importante a tal proposito sottolineare che i negozi resteranno aperti e, pertanto, è inutile accalcarsi in grande massa presso questi esercizi commerciali al fine di fare scorte alimentari. I servizi di questo genere infatti non saranno interrotti ma semplicemente costretti e rispettare gli orari di apertura/chiusura presenti nel decreto (6.00/18.00). I grandi assembramenti di persone presso queste attività rappresentano semplicemente un ulteriore rischio di contagio.

Seguiranno aggiornamenti. Per maggiori informazioni scrivere a redazione@italpagina.it

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